Poesie e racconti Cimbri

Poesie

IL TASSO

Di dorso tozzo,è piccoletto e di setole ammantato Suo rifugio e duro letto è il cunicolo e anfratto Buona,timida bestiola, esce fuori all’imbrunire Qualcun gli tende la tagliola, così muore nel soffrire Altri usan anche cani per scovarlo dalla tana, ma i denti ha ben sani: dove morde spacca e sbrana Il suo cibo son castagne, i ranocchi e serpentelli Quando scende la montagna, entra pur nei campicelli dove trova della frutta, le patate e il grano Con la pancia piena tutta, risale il suo sentier montano Può scontar letali pene per aver fame calmata, che’ lo cacciano ben bene pel valor d’una patata Il suo letargo dura poco; il tempo solo di sognare campielli e ogni loco ove delizie può trovare

Racconti

L’UOMO DAL “NAS DE FER”

Cera una volta un uomo dal brutto aspetto,d’animo crudele,che viveva rubando e catturando be-stiole del bosco con lacci e tagliole. Aveva la barba nera,lunga e unta,capelli arruffati e rossicci,orecchie larghe e il naso di ferro,perciò veniva chiamato “Nas de fer”. Viveva in una casa malandata e sporca. D’inverno,dalle finestre rotte,entravano aria gelida e fiocchi di neve. Si era dovuto mettere il naso di ferro perché una martora,presa in una delle sue tagliole attivate nel bosco ,allorché lo vide chinarsi su di essa per ucciderla,fece un salto in alto e,con un solo morso,gli strappò via l’intero naso. Egli era sempre di pessimo umore,perché voleva avere una persona sua schiava che lavorasse per sé: per cucinare,spaccar legna,far le pulizie,sempre servizievole e pronta a fare tutto quello che egli desiderava. Una sera d’estate,mentre andava per il bosco a recuperare le prede cadute nelle tagliole,vide una bella bambina di circa dieci anni,sola,la quale andava cercando fiori e fragole,e s’era allontanata da casa senza avvisare il papà e la mamma. La prese di sorpresa,la mise in un sacco e la portò nella propria abitazione,insensibile ai pianti e grida della poveretta. Levatala dal sacco,la legò al tavolo e, imperiosamente,le disse cosa doveva fare tutti i giorni: cucinare i cibi,lavare i piatti,accendere il fuoco e fare insomma tutto ciò che occorreva,compresi i lavori più faticosi,minacciandola di darla in pasto ai lupi se non avesse obbedito.La poverina non aveva altra scelta che obbedire. Sconsolata,molte volte piangeva di nascosto.Ma una sera le venne l’occasione di fuggire. Mentre il suo carceriere (chiamiamolo così) era assente,riuscì ad uscire da una finestra rotta e s’avviò di corsa per una stradicciola,senza sapere dove conducesse. Corse per un lungo tratto,, a piedi nudi e sanguinanti finché giunse presso una fattoria dove c’erano molti animali domestici. Avvicinatasi pian piano,vide dei polli, un porcile,la stalla e,alta,grande e bella,una casa che doveva essere l’abitazione del padrone. Ma Bruna (così si chiamava la bambina) non ebbe il coraggio di entrare nella fattoria e si mise a riposare sotto a una gran verza del vicino orto che già era buio. Arrivata l’alba,si destò al primo canto del gallo;udì il raglio di un asino,il grugnito di un maiale, e il chiocciare della gallina e altri versi di animali. Fattasi un po’ di coraggio,s’avvicinò ulteriormente, e vide un’anatra che aveva appena deposto l’uovo. Allungò la mano,lo prese e ,affamata com’era, lo mangiò in un sol boccone .L’anatra la lasciò fare senza protestare. Poi andò dalla capretta e bevve un po’ di latte;così imparò a convivere con quei generosi animali. Bruna non si faceva notare dal padrone della fattoria,e continuava a dormire sotto al “bar di verze.” Nel frattempo l’uomo da “nas de fer” era furibondo, e la cercava per riportarla nella sua casaccia. Una notte s’avvicinò alla fattoria dove stava la bimba,e,alla luna che splendeva in cielo,chiese più volte gridando: “Luna,bella luna,andov’ella la me Bruna!!!” La luna rispondeva;”Sotto al bar deverzee!!!” Ma ad ogni risposta della luna,l’asino ragliava,il porco grugniva e il gallo cantava,, sicchè il “nas de fer” non poteva capire le parole di risposta,così la bimba era salva dall’essere sco-perta.La Bruna,però,essendo golosetta di carne,che avrebbe cucinato su un fuocherello,un giorno disse ad alcuni animali della fattoria: -“Asino,mi dai un po’ d’orecchio ?” L’asino rispose:”Prendi pure,ma poco altrimenti non posso più ragliare. “ Ma lei glieli prese tutti due Quindi:“-Porco, mi dai un po’ di coda?”Il porco rispose:”Prendine,ma poca altrimenti non posso grugnire”. Ma lei gliela prese tutta,e ancora:- “-Gallo,mi dai un po’ di cresta?” Il gallo rispose:”Prendine,ma poca altrimenti non posso più cantare. Ma lei gliela prese tutta. La notte seguente,al gran chiaror di luna piena,arrivò nuovamente il “nas de fer”che gridò forte:: “Luna,bella luna,andov’ella la me Bruna!!!” La luna rispose:”Sotto al bar de verzee!!!” Questa volta,però,l’asino non ragliò ,perché senza orecchie;il porco non grugnì ,perché senza coda, e il gallo non cantò, perché senza cresta. Così il “nas de fer” capì perfettamente che la Bruna si trovava sotto al bar di verze,essendo silenzio assoluto. Allora lì corse,trovò la bimba e la mise nel sacco. La stava riportando verso la sua casaccia,quando ad un tratto uscirono da un boschetto due persone e un robusto cane il quale s’avventò sul “nas de fer e lo sbranò,liberando così la bimba sua padroncina,la quale vide anche che le due persone erano suo babbo e la sua mamma che con il loro Fido l’avevano sempre cercata dal giorno che era scomparsa da casa.. Così si concluse felicemente l’avventura di Bruna( o Brunetta) che poté poi vivere e crescere felice a casa sua. Divenne ragazza,trovò un bravo e bel giovane,si innamorarono,si sposarono e furono contenti tutta la vita.